sabato 27 agosto 2011

Il sessantotto e la rivoluzione culturale.

Organizzata dall' associazione Alleanza Cattolica, si terra'  a Lucca un evento importante dal titolo
"Il sessantotto e la rivoluzione culturale,, Il giorno 10 - 09 - 2011 alle ore 18.00 .
Parlera' il Prof. Massimo Introvigne, presente anche il  Reggente Nazionale di Alleanza Cattolica, Giovanni Cantoni. La conferenza si terra' presso il Convente di San Cerbone.
San Cerbone, via Fornace, 1512 - Massapisana - Lucca. Uscita autostrada Lucca , prendere Statale 12 direzione Pisa, con deviazione e cartello di San Cerbone.


 
COMUNICATO STAMPA

24 agosto 2011


Rivolta anti Gheddafi

Alleanza monarchica, a proposito della fine della dittatura libica del colonnello Gheddafi osserva : “i costruttori del consenso, sui giornali che contano, si lasciano andare a proclamare la fine di Gheddafi la cui violenta presa del potere era stata ben accolta dai potenti occidentali. I monarchici di stella e corona evidenziano come la primo atto di libertà da effettuare in Libia sarebbe un referendum monarchia-repubblica, visto il modo anti democratico, con cui la monarchia senussita era stata abolita. Un Re, poi, potrebbe essere pacificatore delle varie componenti. Speriamo che le lotte fratricide non vengano incrementate per gli interessi di chi vuole affermare la repubblica universale, proprio attraverso divisioni, guerre tra poveri”.

Addetto stampa
Alberto Conterio

 
Fonte: http://biellamonarchica.blogspot.com/2011/08/rivolta-anti-gheddafi.html

giovedì 25 agosto 2011

Comunicato Stampa




COMUNICATO STAMPA

24 agosto 2011


Difendiamo i piccoli comuni
Basta prendersela solo con i più deboli !

Il Segretario Nazionale di Alleanza Monarchica Stella e Corona, Avv. Massimo Mallucci,
al termine di una riunione di consiglieri comunali iscritti al movimento politico ha emesso la seguente dichiarazione :

“I burocrati di un sistema ridotto a stampella di uno stato virtuale, qual’ è l’Europa, costruita dagli interessi delle banche d’affari, volevano gabellare al popolo italiano l’abolizione dei piccoli comuni come una grande riforma dello Stato e come una strategia economica, volta ad un risparmio ad alto livello.

La pronta rivolta delle comunità locali più autentiche, già maggiormente colpite ed emarginate tenta di ridimensionare la manovra contro queste entità naturali che, assieme agli organi intermedi ed alle famiglie, costituiscono il tessuto connettivo dello Stato monarchico tradizionale.

I monarchici di Stella e Corona sono vicini a queste piccole comunità che evitano lo spopolamento delle nostre montagne. Alleanza Monarchica considera un insulto, da parte della classe politica, parlare di risparmio, riferendosi ai “17 Euro“ percepiti dai consiglieri comunali dei piccoli comuni, per poche riunioni all’anno. Ben altri sarebbero i tagli da effettuare : rimborsi elettorali ai partiti, indennità /liquidazioni e pensioni ai parlamentari, consulenze d’oro, abolizione degli enti inutili che esistono solo sulla carta.
Per quanto riguarda, poi, la riforma dello Stato, meglio sarebbe abolire le regioni che hanno moltiplicato, in periferia, privilegi, sperperi e prepotenze e ridisegnare le province, con opportuni accorpamenti”










lunedì 22 agosto 2011

Il Consigliere comunale di Garessio (CN), Pierandrea Camelia, ha voluto ringraziare Alleanza Monarchica per la grande collaborazione offerta per la bella riuscita della rievocazione della visita dei Principini, figli del Re Vittorio Emanuele II, al Palazzo Civico di Garessio del 26 luglio 1856, che per la villeggiatura estiva normalmente soggiornavano al Castello di Casotto.

L'Alleanza Monarchica, nelle persone del presidente Vittucci e del segretario nazionale Mallucci, ha fornito numerose bandiere del Regno d'Italia e materiale storico, incontrando simpatia sincera.
Inoltre Alleanza Monarchica ha distribuito il giornale Italia Reale ai numerosi cittadini che con interesse hanno visto la manifestazione.

Pubblichiamo alcune foto della manifestazione "Garessio fiorita ospita i Principini di Casa Savoia", avvenuta il 23-24 luglio 2011.


Fonte: http://www.alleanza-monarchica.com/foto-della-rievocazione-di-garessio 

giovedì 18 agosto 2011

Senatori e deputati della Federazione del Sud battano un colpo!

In questo momento in cui è in discussione la manovra anti crisi sarebbe opportuno che i senatori e i deputati che hanno aderito a Bari alla federazione del sud battano un colpo, facendo sentire la voce del meridione perché, ancora una volta, non passi l’idea che a pagare sia il sud e il suo popolo.

“Questa manovra a firma Tremonti, dicono Tommaso Romano e Nino Sala Presidente e Segretario Federale del Partito Tradizional Popolare, rappresenta l’ennesimo esproprio ai nostri danni, che non solo non riduce lo sperpero di denaro pubblico, non toccando le vere mangiatorie dei partiti a cominciare dalle provincie, ma come al solito è tutta sulle spalle della colonia italiana chiamata “Meridione”.

E’ l’ora per coloro i quali dicono di rappresentare l’ala meridionalista di alzare la voce nell’interesse del Sud, proponendo un progetto di sviluppo sinceramente sudista senza reticenze o sudditanze nei confronti né del governo né dei potentati del nord che sino ad ora ci hanno affamati.

Urge molto più coraggio!”


Fonte:  http://partitotradizionalpopolare.myblog.it/archive/2011/08/18/senatori-e-deputati-della-federazione-del-sud-battano-un-col.html

domenica 14 agosto 2011

Elena Guerra puo’ diventare Santa

                                                                                                  15 – 08 – 2011
 
Ho appreso che la Beata Elena Guerra puo’ diventare Santa, si è gia’
Attivato il postulatore, per la procedura.
Elena Guerra nacque a Lucca, il 23 Giugno del 1835 , mori in piena fede
Cristiana l’ 11 Aprile del 1914, e riposa presso la Chiesa di S. Agostino – Lucca.
Il suo percorso cristiano inizia a 19 anni quando infermirera tra i colerosi di Lucca una malattia la colpi’a 22 anni , tenendola
inferma per quasi otto anni . Quando guarisce studia e viaggia, nel 1870assiste
a Roma a una seduta del concilio Vaticano l . Tornata a Lucca , dopo diverse incomprensioni nasce per opera sua una comunita’ tutta femminile e attiva per l’educazione delle fanciulle , dedicata a Santa Zita, patrona della citta’.
E’ una comunita’ senza voti di volontarie dedite all’ insegnamento dell’ approfondimento della fede. Qui verra’ accolta anche la futura Santa Gemma Galgani dove ricevette la sua prima comunione. Solo piu tardi l’ istituto verrà riconosciuto dalla chiesa come congregazione religiosa. Nonostante i problemi e le incomprensioni il suo progetto
È investire l’ intera Chiesa, e ricondurre tutti i fedeli verso la conoscenza e l’ amore
Dello Spirito Santo. Nel 1959 fu beatificata da Giovanni XXlll , con il titolo di Apostola dello Spirito Santo. Si sta attivando anche un vice postulatore che sta attingendo
Notizie inerenti ad un miracolo per sua intercessione in Brasile, raccolte tutte le
Informazioni verranno consegnate a Roma, alla congregazione per le cause dei Santi .
Tra le mie numerose conoscenze cattoliche annovero presidenti di associazioni cattoliche mondiali, sacerdoti, missionari, postulatori, seminaristi, suore , catechisti,
ma nulla avviene per caso, la Beata Elena Guerra, ha voluto che conoscessi un suo parente, lei era la zia del nonno di un mio amico, Dott. Giulio Dante Guerra,
ricercatore scientifico presso il CNR di Pisa, nonche’ scrittore di storia e religione.
Spesso con lui parlo della Beata Elena Guerra, e di quanto a fatto per la nostra comunita’. Inviterei i sacerdoti responsabili delle Parrocchie di Vorno, Badia di Cantignano, Guamo, Coselli, nonche’ chi stampa e scrive sul giornalino " La Pieve,, e chi lo riceve di dedicare una preghiera alla Beata Elena Guerra.
Lei dal Paradiso apprezzera’ la preghiera.
Mauro Mazzoni

sabato 13 agosto 2011

SOLIDARIETA' A DON HERNAN GARCIAS PARDO, PARROCO DI RONTA (FI), AGGREDITO E PICCHIATO PER LA SUA FEDELTA' ALLA TRADIZIONE - di Paolo Deotto

di Paolo Deotto
cghiesa san michele
parrocchia di San Michele a Ronta (FI)

I fatti: mercoledì 20 luglio 2011 Don Hernan Garcias Pardo, parroco di San Michele, a Ronta, frazione di Borgo San Lorenzo (FI), è stato malmenato da energumeno che lo ha aggredito e insultato in canonica. Dopo la sacrilega violenza, epilogo (per ora) di una lunga serie di minacce e lettere minatorie, il sacerdote ha dovuto far ricorso alle cure mediche presso il pronto soccorso. L'aggressore è stato denunciato.
Perché pubblichiamo questa notizia solo oggi? Perché su questo fatto è stato steso un pesante silenzio di tipo mafioso, e solo grazie a un valoroso amico, il noto giornalista Pucci Cipriani, la notizia è stata resa da pochi giorni di pubblico dominio. CLICCANDO QUI potete leggere l'articolo che Pucci Cipriani ha pubblicato sul Giornale della Toscana. Poi, rotta la coltre di omertà, la stampa nazionale (vedi La Nazione) si è decisa a fare accenno, en passant, all'aggressione, non senza sottolineare che la prognosi del pronto soccorso è stata lieve, e che da tempo c'erano “tensioni” tra il Parroco e “gruppi di fedeli” che non approvavano le scelte tradizionaliste del Parroco, sia in tema di celebrazioni liturgiche, sia nella gestione della parrocchia. Come dire, insomma, ma questo Parroco le grane se le cercava proprio...
Abbiamo cercato a lungo nel Sito della Diocesi di Firenze. Non abbiamo trovato accenno a questa violenza sacrilega e inaccettabile. Aggredire un ministro di Dio è un peccato gravissimo, ma forse non tutti la pensano così...
Ringraziamo l'amico Pucci Cipriani, che ha fatto conoscere lo scandaloso evento, e vogliamo esprimere la nostra solidarietà e la nostra affettuosa vicinanza a Don Hernan Garcias Pardo, con la lettera che segue. INVITIAMO I NOSTRI AMICI LETTORI AD ASSOCIARSI A QUESTA LETTERA. PER FARLO E' SUFFICIENTE INVIARE UNA MAIL A info@riscossacristiana.it Questo indirizzo e-mail è protetto dallo spam bot. Abilita Javascript per vederlo. , con oggetto: “Solidarietà a Don Hernan Garcias Pardo”. L'elenco delle firme sarà quotidianamente aggiornato. NON POSSIAMO TACERE DI FRONTE A UNA VIOLENZA SACRILEGA.

========================
LETTERA DI SOLIDARIETA' A DON HERNAN GARCIAS PARDO


31 luglio 2011
Molto Reverendo Don Hernan Garcias Pardo,
avendo appreso della vile e sacrilega aggressione di cui Lei è stato vittima, vogliamo esprimerle la nostra più viva solidarietà e la nostra affettuosa vicinanza. Se il principe di questo mondo gode del vergognoso fatto, e induce i suoi infelici seguaci ad essere vili due volte, prima con la violenza, poi col silenzio, noi invece vogliamo che la notizia sia diffusa, perché la complice omertà è colpevole quanto la violenza. E sopratutto desideriamo che Lei sappia che Le siamo vicini col cuore e con la preghiera, e che Le siamo vivamente grati per la Sua testimonianza di Fede e di fedeltà alla Tradizione, alla Santa Chiesa, al Santo Padre.
Nessuno può fermare il cammino di chi è fedele alla Parola di Nostro Signore Gesù Cristo, e le sofferenze, fisiche e morali, da Lei subite, sono per tutti noi luce di edificante esempio. Non praevalebunt.
Con sincera amicizia e profonda stima


per aderire: inviare una mail a info@riscossacristiana.it
oggetto: solidarietà a Don Hernan Garcias Pardo

martedì 9 agosto 2011

ABORTO: CONTRO LA STRAGE DEGLI INNOCENTI. LA CONFERENZA A LUCCA, DAL TITOLO "VOGLIO VIVERE" - di Annalisa Petrella

Domenica 3 luglio si è svolta a Lucca, organizzata da Stella e Corona, la conferenza “Voglio vivere”, dedicata al tema dell’aborto e alla sensibilizzazione delle coscienze sulla necessità e fattibilità di un referendum abrogativo della legge 194, che ha legalizzato la pratica abortiva in Italia.

di Annalisa Petrella


Da sinistra: avv. Pietro Guerini, Cav. Mauro Mazzoni, Magistrato
Giacomo Rocchi, Avv. Massimo Mallucci, dott. Fabrizio
Lastei



Un sentito ringraziamento va doverosamente al cav. Mauro Mazzoni, vice coordinatore toscano di Stella e Corona, per la scelta dei relatori invitati, l’ottima organizzazione e la calorosa accoglienza riservata ai partecipanti.

Ascoltando i relatori durante la conferenza avevo la sgradevole sensazione di assistere alla visione di un riuscitissimo film dell’orrore, che inizia con rassicuranti scene di vita di coppia e continua in un crescendo di perfide crudeltà, perpetrate da gruppi di potere che agiscono da decenni contro l’umanità per annientarla con azioni insidiose, come un serpente silenzioso che striscia in mezzo alla società iniettando il veleno che ne muterà la mentalità e allontanerà l’uomo dalla legge naturale, per condurlo verso la legge contro natura e quindi contro se stesso.

Questa azione strisciante inizia negli anni 60 del secolo scorso, quando la comunità scientifica si applica allo studio dei contraccettivi per impedire il concepimento e inizia a prendere forma la mentalità contraccettiva.

Che cos’ è la mentalità contraccettiva? È quell’idea per cui la coppia umana decide il momento giusto per avere dei figli e il numero dei figli, ovvero stabilisce la riproduzione consapevole. Si può forse obiettare qualcosa a questo ragionamento ? Sicuramente no, come si fa a non essere d’accordo che per mettere al mondo dei figli ci devono essere le condizioni giuste (temporali, affettive, economiche), è da veri irresponsabili, ad esempio, fare dei figli da giovanissimi e spiantati, quale futuro si può assicurare ai figli ? Le persone responsabili, quindi, controllano il concepimento e programmano le nascite tramite i contraccettivi.

E se negli anni ’70 qualche incosciente o vittima di una società oscurantista non usa i contraccettivi e rimane incinta che fa? È destinata a una procreazione irresponsabile o al rischio della sua vita durante l’aborto clandestino. Non si vorrà per caso condannare quella donna alla vergogna di aver messo al mondo un bambino in un momento non opportuno della sua vita ?! Come si può permettere che una donna subisca una simile gogna ?! E in alternativa, in una società civile, come si può permettere che una donna rischi la propria vita mentre si sottopone ad un aborto clandestino per sopprime il bambino concepito in un momento inopportuno ?! No, bisogna rimediare a questa barbarie, permettere a una donna di sopprimere in sicurezza il suo bambino è un atto di civiltà ! Bisogna legalizzare l’aborto e strappare da sordidi ambulatori clandestini e dalle mani di ciniche fattucchiere le vite delle donne che vogliono sopprimere il bambino inopportuno e assicurare loro un posto in ospedale, in una vera sala operatoria, con delle vere attrezzature chirurgiche, con dei veri medici che sopprimono con cognizione di causa il bambino inopportuno !

Per non parlare dei casi in cui il feto presenta delle patologie: mettere al mondo degli infelici sarebbe da veri incoscienti, al contrario ricorrere all’aborto terapeutico è un comportamento responsabile.

E se negli anni 2000 c’è ancora qualche incosciente o vittima di una società bigotta che non usa i contraccettivi, non vorremo mica esporre questa donna al rischio di una gravidanza inconsapevole o di doversi ospedalizzare per praticare l’aborto ? No, mettiamola nella condizione di rimediare in forma anonima, a casa sua, senza doversi confrontare con la struttura di un consultorio, di un ospedale, studiando una pillolina che presa il giorno dopo o 5 giorni dopo il rapporto a rischio eviti il ricorso all’aborto chirurgico e favorisca l’aborto chimico, meno impegnativo e più riservato.

E se qualche coppia fosse biologicamente impossibilitata ad avere figli ? Nessun problema, la scienza ha fatto passi da gigante e negli ultimi anni è possibile la fecondazione assistita, perché la riproduzione è un sacrosanto diritto ed è un dovere garantirla a tutti ! Ottenerla è facile, si producono un certo numero di embrioni, con alcuni di essi si tenta l’impianto e con gli altri, quelli in esubero, si procede dopo alcuni anni alla loro eliminazione o l’invio alla ricerca. Qual è il problema, sono solo embrioni umani, non si vorrà paragonare il diritto di una coppia a produrre tanti embrioni per poter avere un figlio, al diritto naturale di ogni embrione umano di diventare figlio !

E se è giusto occuparsi del benessere delle coppie e dei loro figli, non è giusto trascurare vecchi ed ammalati anche loro hanno diritto ad una buona qualità della vita e se non possono raggiungerla dobbiamo almeno garantirgli la qualità della morte ! Dobbiamo aiutarli a ad abbandonare il prima possibile questa triste e sofferta vita.

Molti dopo aver letto questo resoconto potrebbero obiettare: cosa c’è di male in tutto questo, sembra tutto così ragionevole ? Sì, è tutto ragionevole nella logica della cultura della morte che i gruppi di potere a piccoli passi stanno sostituendo alla cultura della vita, inducendo un bisogno e introducendo la risposta a quel bisogno: dapprima il controllo del concepimento, poi il controllo delle nascite, poi il controllo qualità dei nascituri, poi l’aborto chimico, poi l’eliminazione degli embrioni in esubero o più probabilmente il loro utilizzo nella ricerca, poi l’eutanasia. Queste forze oscure che agiscono contro l’uomo in 60 anni sono riuscite a condurci per mano fino a desiderare la morte, fino a soggiogare l’istinto umano di conservazione e trasformarlo in istinto di morte, soprattutto verso i propri figli. Hanno cioè annientato non solo l’istinto di sopravvivenza di ognuno di noi, ma soprattutto l’istinto di conservazione della specie con l’uccisione programmata e determinata dei propri figli!

Che l’obiettivo di questi gruppi sia l’estinzione della specie umana è chiaro anche dall’attacco quotidiano su scala mondiale al genere umano con l’abbattimento della differenziazione sessuale, pilotato abilmente prima con l’ accettazione e “normalizzazione” dei gay all’interno della società e poi, con la falsa giustificazione della discriminazione dei soggetti gay, con il divieto di fare qualsiasi tipo di distinzione tra il genere maschile e femminile.

Ma tornando all’argomento principale della conferenza di Lucca “Voglio vivere”, dalle relazioni si evince che l’aborto legale cioè quello praticato secondo l’iter normato dalla legge 194/78 è solo una delle tante pratiche abortive. Parallelamente all’aborto legale, infatti, ci sono l’aborto clandestino, molto praticato dalle straniere, l’aborto sommerso, praticato da donne italiane che vanno ad abortire all’estero perché la gravidanza ha superato il limite entro il quale in Italia è lecito abortire e l’aborto chimico indotto dalle pillole del giorno dopo.

L’introduzione dell’aborto legale è stato solo l’inizio della fine, purtroppo in senso letterale e non metaforico, perché non ha eliminato la piaga dell’aborto clandestino, come si prefiggeva, e in compenso ha spalancato le porte alla cultura della morte in svariate forme e motivazioni, a volte aberranti.

Durante la gravidanza, la donna è indotta ad una serie di accertamenti diagnostici per identificare eventuali anomalie del feto che con il passare del tempo si profilano sempre più come una selezione in-naturale prenatale della specie umana, secondo canoni in-naturali di perfezione fisica.

Naturalmente questi accertamenti sono stati introdotti con il fine dell’esclusivo futuro benessere del nascituro e una volta formata la mentalità, cioè l’accettazione da parte della società di tale procedimento, si è passati alla seconda fase, cioè alla formazione della mentalità di selezione fisica tramite aborto di tutti i feti che non rispondono ad una eccellente perfezione genetica. Perché eccellente ? Perché il progresso della scienza purtroppo è irrefrenabile e nella diagnostica prenatale aumenta costantemente il numero degli accertamenti possibili durante la gravidanza e di conseguenza le patologie riscontrabili e di conseguenza il numero di aborti terapeutici, senza contare che gli stessi accertamenti possono essere causa di aborto. Se volete farvene un’idea è sufficiente digitare “amniocentesi” su Wikipedia e potrete istruirvi su quante prove subisce un bambino nella fascia d’età prenatale. Proprio così, sottoposto a dure prove selettive per venire al mondo, come gli esami di selezione per iscriversi ad una prestigiosa facoltà universitaria, con la differenza fondamentale che in quel caso la non idoneità non comporta la soppressione del candidato, il quale è libero di iscriversi ad un’altra università. Le tecniche di diagnostica prenatale sono sempre più sofisticate e sempre più lanciate nella ricerca spasmodica di patologie genetiche o anomalie fisiche che ormai nella mentalità comune non sono più accettate, perché precludono al bambino e/o ai genitori quelle aspettative di benessere psicofisico che pare spettino di diritto a ciascun individuo, condannandolo/li ad una vita da infelice/i.

Anche in questo caso sono certa che molti leggendo siano d’accordo sull’inopportunità di mettere al mondo un infelice; dobbiamo prima però definire quali sono i parametri su cui basarci per stabilire la felicità futura di un individuo e il grado di felicità o infelicità accettabili per poter comunemente vivere la nostra esistenza terrena, transitoria: sicuramente infelice, probabilmente infelice, forse infelice, poco infelice, poco felice, forse felice, probabilmente felice, sicuramente felice. Ora vorrei che applicaste questi parametri alle seguenti patologie riscontrate in fase prenatale: sindrome di Down, spina bifida, labbro leporino, piede equino, malattie genetiche. Secondo voi, quanto può essere felice un bambino/adulto affetto da sindrome di Down secondo i parametri succitati ? E un bambino/adulto con il labbro leporino ? E un bambino/adulto con il piede equino ? Secondo me, applicando il puro buon senso, ovvero da uomo comune senza particolari conoscenze in campo medico psicologico, ovvero nella assoluta normalità di interpretazione della vita, ovvero nella normalità con cui la vita viene vissuta, ovvero nell’unica vera realtà dell’uomo comune, credo che per il primo, il bambino/adulto Down, il grado di felicità dipenda dalla sua accoglienza in famiglia, e per il secondo e il terzo, il bambino/adulto con labbro leporino o con piede equino, credo che dipenda dalla capacità di accettarsi così come si è, esattamente come accade per una persona che nasce brutta, o che è molto piccola, o molto grande, o molto robusta, o eccessivamente magra.

Vi sentireste di abortire vostro figlio perché da adulto sarà brutto ? O molto piccolo ? Se la risposta è sì, allora l’umanità è perduta e sarà arduo riscattarla, se la risposta è no, allora non è ipotizzabile che un bambino venga abortito perché dalla diagnosi prenatale viene riscontrato il labbro leporino o il piede equino. Questi bambini potranno vivere una vita assolutamente normale, ovvero avranno le stesse potenzialità di vivere una vita normale, felice o infelice, soddisfacente o insoddisfacente, di una persona fisicamente regolare, senza contare che per eventuali imperfezioni si può far ricorso alla chirurgia estetica.

Ebbene, il governo inglese ha reso noto che l’anno scorso (1) gli aborti terapeutici sono stati 2.290, tra questi: 500 Down, 128 con spina bifida, 7 con il labbro leporino, 181 per malattie genetiche ereditarie, 181 con il piede equino. Di questi aborti, 147 sono avvenuti dopo la 24esima settimana di gravidanza che tradotto in mesi significa al sesto mese di gravidanza ! Come fa una madre ad abortire un bambino al sesto mese di gravidanza perché ha il labbro leporino o una malattia genetica?!

Io ho un cuginetto di secondo grado che in questi giorni compie 9 anni, è nato che non era ancora giunto al sesto mese di gravidanza, non pesava un chilo ed è stato in incubatrice per un mese, ma superata questa fase è diventato un bambino sano e più alto della media, non riesco a pensare che bambini della sua età prenatale che potrebbero nascere e tranquillamente vivere siano abortiti, mi sembra un crimine contro l’umanità, mi sembra che quelle madri siano state plagiate, soggiogate, drogate. Me lo chiedo ancora perché voglio essere certa di aver capito bene, perché vorrei che qualcuno smentisse la notizia riportata da Avvenire: si può davvero abortire un bambino perché ha il piede equino o il labbro leporino ?! Sì, si può, perché quelle madri non sono state plagiate, soggiogate, drogate, ma più semplicemente, banalmente, lo Stato ha detto loro che è lecito, ma prima di questo è stato sradicato dall’umanità il senso etico e il riconoscimento della legge naturale, in modo che la stragrande maggioranza delle persone non sappia più distinguere tra lecito e giusto e ciò che è lecito appaia anche giusto.

Rispetto alla ricerca di una irrealistica perfezione fisica e genetica dei nascituri, vorrei invitare tutti a riflettere sulle osservazioni fatte dal cav. Mazzoni durante la conferenza: in Italia dall’entrata in vigore della legge 194 del 1978 sono stati abortiti 5 milioni di bambini. Tra questi bambini ci saranno stati sicuramente storpi, brutti, psicolabili, ritardati mentali, portatori di gravi handicap, di patologie genetiche, ecc., ma ci saranno stati sicuramente anche bambini destinati a diventare da adulti belli, fisicamente prestanti, intelligenti, genialmente versati nelle scienze e nelle arti.

Questo significa che mancano all’appello scienziati che avrebbero potuto scoprire la causa di malattie genetiche o scoprire un “vaccino” antitumorale salvando così molte vite umane, mancano alla nascita anche persone che sarebbero potute essere geniali come Leonardo da Vinci che era artista-scienziato-inventore, o artisti come Michelangelo, Raffaello e Canova, o poeti come Leopardi che non brillava certo in perfezione fisica, o attori come Totò o Eduardo De Filippo che non brillavano in bellezza, e perché no, quante veline e calciatori mancano all’appello ? Quanta bellezza, intelligenza, qualità atletiche sono state abortite ? E al contrario, se il feto presenta una patologia non grave o anche grave siamo certi che metteremo al mondo un bambino infelice ?

Conosco un signore claudicante dalla nascita, è regolarmente sposato e padre, non c’è bisogno di chiedergli se è felice perché lo si vede.

Parlavo all’inizio di film dell’orrore, e non posso che ripetere questo termine. Insieme ai milioni di bambini, la mentalità corrente ha ucciso milioni di coscienze. Eppure, in questa situazione tragica, ci sono dei segnali confortanti, primo fra tutti l’alto numero dei medici obiettori, che in diverse Regioni raggiunge l’80% del personale, tant’è che diversi Ospedali devono affidarsi a “consulenti esterni” per assicurare l’essenziale servizio gratuito dell’aborto. Insomma, ci sono medici che fanno i killer itineranti, portando da ospedale ad ospedale la loro capacità ed esperienza per uccidere i bambini.

Il totale silenzio viene invece dal Parlamento. In oltre trent’anni trascorsi dall’approvazione della 194, nessuna voce si è alzata in Parlamento per fermare questa strage.

Sappiamo che già in passato un referendum fallì, ma questo non vuol dire che non si possa riproporre ora, con una mentalità senza dubbio mutata, anche se purtroppo anestetizzata di fronte all’orrore, presentato ormai da troppi anni come “esercizio di un diritto”.

Il comitato no194, di cui è portavoce nazionale l’avv. Pietro Guerini, nasce proprio per organizzare un nuovo referendum abrogativo della 194, e per sensibilizzare le coscienze su questa urgenza assoluta.

Il referendum è fattibile, anche se la strada sarà lunga e piena di ostacoli. Ma è anche una strada obbligata, perché questa strage deve finire, perché una Società che uccide i suoi figli è una Società destinata a scomparire, e che in parte è già scomparsa, con la morte di tante persone e di tante coscienze.

L’adesione al comitato no194 si può fare in pochi istanti, cliccando su “aderisci” dalla home page del sito www.no194.org . E’ una adesione che non costa nulla, ma che vale moltissimo, perché è un appoggio a un’opera di civiltà che non può essere procrastinata.

Fonte:  http://www.riscossacristiana.it/index.php?option=com_content&view=article&id=1015:aborto-contro-la-strage-degli-innocenti-la-conferenza-a-lucca-dal-titolo-qvoglio-vivereq-di-annalisa-petrella&catid=60:spazio-per-la-vita&Itemid=123

domenica 7 agosto 2011

EDITORIALE: chi è veramente il terrorista norvegese


Anders Behring Breivik è convinto di essere un eroe anti islamico, ma l’Islam in Europa non ha avuto, fino ad oggi, migliore alleato di lui. C’è da prevedere infatti che gli illiberali progetti di legge contro l’“islamofobia”, che faticano a imporsi in molte nazioni europee, riceveranno un decisivo impulso dalle stragi di Oslo e dell’isola di Utoya.

Breivik non è un pazzo, se con ciò si intende, nel senso stretto del termine, un uomo con turbe psichiche, incapace di intendere e di volere. Egli si è dimostrato lucido e determinato in quella che, in senso lato, si può definire la sua follia omicida, Ma Breivik è tutt’altro che un fondamentalista cristiano, perché, al di là della giustificazione ideologica del suo gesto apparsa su Internet, si è dimostrato, nei fatti, assolutamente privo di fondamenti etico-religiosi e del tutto estraneo a quei valori assoluti che guidano la condotta di chi si dice cristiano. Il primo di questi valori, secondo Benedetto XVI, è il riconoscimento del diritto alla vita, mentre lo stragismo di Breivik manifesta il più radicale disprezzo per il precetto morale che vieta di uccidere l’innocente. Il principio secondo cui il fine giustifica i mezzi (anche i più criminosi) ha caratterizzato il totalitarismo del Novecento ed è figlio del relativismo che dissolve ogni legge naturale e morale. Breivik dovrebbe essere più precisamente definito come uno squilibrato, cioè come un uomo mancante di baricentro morale e di punti di riferimento assoluti. Lo squilibrio psichico, che non è la follia, oggi è un fenomeno diffuso, come la depressione. Esso ci sconvolge quando si trasforma in aggressività sociale, ma non dobbiamo dimenticare che si manifesta anche in forme in cui lo squilibrato è la vittima e non il giustiziere. L’uomo del XXI secolo è psichicamente instabile, perché relativista e priva e di fondamenti è la società contemporanea, in cui gli eccessi rimandano ad altri eccessi. L’Eurabia paventata da Breivik non è un brutto sogno, ma una drammatica realtà: immaginare però di combatterla con il terrore è una forma di squilibrio che evoca incubi non meno terribili di quelli cui pretende opporsi.

Eppure sarebbe miope voler fare di questo caso un problema psicologico, senza comprenderne la dimensione anche ideologica, così come sarebbe fuorviante inseguire i presunti legami operativi di Breivik, senza preoccuparsi del contagio psichico che la sua azione può avere, al di là delle sue relazioni organizzative. Gesti come il suo, carichi del fascino sinistro del male, possono avere purtroppo un effetto moltiplicatore, come dimostra il caso dei kamikaze islamici. C’è da dire, però, che dietro i terroristi di Allah c’è una cultura jihadista ampiamente condivisa nel mondo islamico, mentre Breivik non ha ricevuto, e sarebbe impensabile che ricevesse, alcuna espressione di solidarietà in Occidente. Ciò non toglie che lo stragista di Oslo sia portatore di una esasperata visione del mondo che inizia ad affiorare all’estremo nord dell’Europa in antitesi a quella che preme dalle sponde sud del Mediterraneo. Al nazionalismo islamico, panarabo e panturco, si contrappone un nazionalismo nordico, di impronta non cristiana, ma paganeggiante, che ricorda la “morale dei signori” hitleriana contrapposta alla morale degli schiavi plebea e democratica.

C’è un’unica risposta di fronte alle ideologie del male del nostro tempo: il ritorno all’equilibrio, che è la tranquillità dell’ordine di cui parla sant’Agostino: l’ordine dei valori immutabili a cui l’Occidente ha voltato le spalle e che deve ritrovare se non vuole trasformarsi in campo di battaglia tra fanatici di opposte tendenze. La guerra tra razze prevista da Oswald Spengler è un fantasma che si affaccia all’orizzonte del XXI secolo. Favorire Eurabia, come vorrebbero i multiculturalisti, non risolve il problema, ma lo aggrava pesantemente. (Roberto de Mattei)

Fonte: http://www.corrispondenzaromana.it/2011/08/01/editoriale-chi-e-veramente-il-terrorista-norvegese/#more-1895

venerdì 5 agosto 2011

Pesticidi nel piatto 2011: ancora troppo elevata la loro presenza

Solo il 50% della frutta risulta incontaminata mentre, a 32 anni dalla sua messa al bando, ricompaiono tracce di DDT in un campione di insalata analizzato in Friuli

GreenReport - Sono i risultati più evidenti del dossier di Legambiente Pesticidi nel piatto 2011. Nonostante gli sforzi tesi a una riduzione dell'uso della chimica di sintesi in agricoltura, anche quest'anno la quantità di residui di pesticidi rilevati nei campioni di ortofrutta e derivati risulta eccessivamente elevata. Rispetto allo scorso anno, il rapporto di Legambiente elaborato sulla base dei dati ufficiali forniti da Arpa, Asl e laboratori zooprofilattici, ha evidenziato una maggiore presenza di campioni multi residuo ovvero di campioni che presentano contemporaneamente più e diversi residui chimici.

«I dati del dossier Pesticidi nel piatto 2011 di Legambiente confermano che l'agricoltura italiana deve fare ancora importanti passi avanti in termini di sostenibilità e sicurezza alimentare. Checché ne dicano le pretestuose campagne denigratorie cui abbiamo assistito negli ultimi mesi - commenta Andrea Ferrante, presidente nazionale AIAB -, il biologico presenta un migliore livello di sicurezza rispetto all'agricoltura tradizionale. Il settore dell'agricoltura bio, infatti, è disciplinato da un rigido disciplinare europeo che impone la certificazione e controlli capillari».

Se le irregolarità registrate dal dossier firmato da Legambiente sono lievemente scese, i casi di campioni multi residuo sono aumentati sia nell'ortofrutta che nei prodotti derivati, facendo segnalare concentrazione di residui particolarmente alta in prodotti di eccellenza del made in Italy come il vino (38,6% dei campioni analizzati con uno o più di un residuo) e l'olio d'oliva (26,1% con uno o più di un residuo).

«Preoccupa fortemente - conclude Ferrante - l'alta concentrazione di residui chimici rilevata in prodotti 'vetrina' dell'agricoltura italiana nel mondo come il vino e l'olio. Casi che evidenziano una volta di più l'urgenza di convertire il nostro settore primario, compresa dunque l'agricoltura tradizionale, verso più alti standard di sostenibilità ambientale».

Fonte: http://www.laperfettaletizia.com/2011/08/pesticidi-nel-piatto-2011-ancora-troppo.html