martedì 30 ottobre 2012

Oltre 10milioni di poveri in Italia, penultima in Europa. Peggio di noi c'è solo la Grecia

L’Italia è il secondo paese in Europa con il più alto tasso di povertà persistente: l’indicatore misura la percentuale di popolazione a rischio di povertà, che lo era anche in almeno due dei tre anni precedenti.

Volontariatoggi - Nel nostro paese è consistente, cioè, il numero delle persone che non riesce a uscire dalla povertà e vi resta per anni senza accenni di miglioramento. I “poveri persistenti” erano nel 2010 10.319 milioni, il 70% dei 14.742 milioni di italiani a rischio povertà. Peggio di noi sta solo la Grecia. I dati allarmanti, diffusi per la prima volta in maniera dettagliata, sono contenuti nel Quaderno della Ricerca Sociale n. 17 “Povertà ed esclusione sociale: l’Italia nel contesto comunitario. Anno 2012” elaborato dalla Direzione generale per l’inclusione e le politiche sociali del ministero del Welfare, i cui dati si riferiscono ai redditi del 2009, anno in cui la crisi ha cominciato a manifestarsi. Lo studio analizza il rischio di povertà ed esclusione dei paesi europei alla luce del nuovo indicatore comunitario, definito nell’ambito degli obiettivi della Strategia Europa 2020. In realtà si tratta della combinazione di tre diversi indicatori: a quello tradizionale di rischio di povertà relativo si aggiungono infatti l’indicatore di deprivazione materiale (non potersi permettere determinati beni durevoli come il telefono la tv a colori, di consumare un pasto di carne o pesce ogni due giorni, fare una vacanza, pagare un mutuo etc) e di esclusione dal mercato del lavoro. “Si è inteso così cogliere anche quella parte di popolazione che, pur in assenza di un rischio di povertà relativo dal punto di vista reddituale – spiegano i ricercatori – si trova in una condizione di deprivazione diretta e immediata ovvero è in una condizione di esclusione sociale”. L’assunto di base è, infatti, che l’indicatore di povertà relativa tradizionalmente usato (e che misura le persone che vivono in famiglie il cui reddito è inferiore al 60% di quello medio nazionale), da solo non è sufficiente a fotografare la reale situazione di povertà di una nazione, soprattutto in presenza di una notevole eterogeneità tra paesi nelle condizioni di vita prevalenti.

Alla luce di questa misurazione, lo studio sottolinea che la povertà persistente in Europa colpisce in particolare il nostro paese, dove riguarda soprattutto la popolazione anziana. “Per due terzi dei paesi per cui l’indicatore è disponibile, oltre la metà degli individui a rischio di povertà ha subito la stessa condizione in almeno due dei tre anni precedenti – si legge nel rapporto – Tra i paesi a più alto tasso di povertà persistente troviamo, dopo la Grecia (15,4%), il nostro Paese (13,0%); in entrambi i casi il fenomeno riguarda una fascia molto ampia della popolazione a rischio di povertà (oltre il 70%), segno che la condizione di povertà si concentra su uno specifico settore della popolazione per il quale risulta estremamente difficoltoso migliorare le proprie condizioni economiche”.

Le persone che risultano, invece, a rischio povertà ed esclusione sociale secondo la nuova misurazione sono 14.742 milioni, il 24.5% della popolazione. Un numero maggiore a quanto indicato dall’Istat, che per il 2011 stima l’11,1% delle famiglie relativamente povero, per un totale di 8 milioni 173 mila persone (dato sostanzialmente stabile rispetto all’anno precedente). La differenza è dovuta all’applicazione del nuovo indicatore comunitario che non si basa solo sul reddito ma anche sulla deprivazione materiale e l’esclusione dal mercato del lavoro. In generale con una percentuale del 24,5% l’Italia è appena sopra la media comunitaria (23%) e la sua posizione è simile a quella degli altri paesi mediterranei (nell’ordine: Cipro, Portogallo, Spagna e Grecia) e cioè in fondo alla classifica dei vecchi Quindici, con l’eccezione dell’Irlanda. Anche da noi, come negli altri paesi dell’Unione economicamente più sviluppati, è il rischio di povertà la dimensione di esclusione più rilevante (l’incidenza è più che doppia rispetto a quella degli altri due indicatori e da sola spiega circa tre quarti dell’unione dei tre). Anche la grave deprivazione materiale è particolarmente accentuata nel nostro paese: rispetto alla media EU15 del 5,3%, il dato italiano è quasi di un terzo superiore (6,9%). Con riferimento alla bassa intensità di lavoro, invece, siamo in linea con la media comunitaria (7,5%) e leggermente inferiore alla media EU15 (8,1%). I ricercatori sottolineano, però, che “tenuto conto del fatto che il nostro è il paese a più bassa occupazione femminile dell’intera Unione (fatta eccezione per Malta e, dal 2011, la Grecia) si tratta di un segno del mancato superamento di un modello di offerta di lavoro familiare basata sul maschio breadwinner, nonché del ruolo della famiglia come ammortizzatore sociale”. (ec – Redattore Sociale)


Fonte: La Perfetta Letizia

sabato 27 ottobre 2012

Quattro milioni di miliardi di euro di debiti. Parliamo della Grecia? No della Cina

cina_crisi_economica(di Leone Grotti su Tempi del 24-10-2012) La Cina è in crisi, ma i numeri sono molto peggiori di quelli che si leggono di solito. Per il settimo trimestre consecutivo Pechino ha registrato un calo nella crescita del Pil. Lo scorso 17 ottobre il National Bureau of Statistics ha annunciato che il Pil cinese è cresciuto del 7,4% nel terzo trimestre, contro il 7,6% del secondo e l’8,1% del primo. La Cina si sta così avvicinando al suo peggior risultato di sempre da quando il paese ha aperto le porte al mondo esterno, quello del primo trimestre del 2009, in piena crisi finanziaria, quando il Pil crebbe “solo” del 6,5%.
UN DEBITO ENORME. Certo, sempre di crescita si tratta. Ma se il governatore della ricca provincia cinese del Guandong, Zhu Xiaodan, ha affermato che «le difficoltà che dobbiamo affrontare sono quasi certamente maggiori rispetto a quelle della crisi finanziaria del 2009», un problema c’è. Questo problema si chiama debito: non solo statale ma anche e soprattutto locale. Il debito degli enti locali ammontava a 4 milioni di miliardi di yuan nel 2006, nel 2010 ha raggiunto la cifra astronomica di 10,7 milioni di miliardi di yuan, circa due milioni di miliardi di euro. Cifre a 12 zeri. Il 42 per cento di questa somma (probabilmente aumentata negli ultimi due anni) deve essere pagato alla fine del 2012, il restante 53 alla fine del 2013. Non solo: a questa somma bisogna aggiungere il debito dello Stato, che si aggira sui 13 milioni di miliardi di yuan, per un totale complessivo di 23,76 milioni di miliardi di yuan, circa 4 milioni di miliardi di euro.
SI AVVICINA IL CONGRESSO. È questo il primo problema della Cina, che si avvicina al suo 18esimo Congresso nazionale del Partito comunista, quello in cui verrà decisa la nuova Commissione permanente del Politburo del Partito comunista cinese, l’organo di sette funzionari che governa di fatto il paese. Il secondo problema è bene evidenziato dalla risposta che un sindaco di una delle tante città della provincia di Hangzou ha dato al dipartimento delle Finanze della provincia, che gli chiedeva qual era il loro piano per rientrare dai debiti: «Non prendiamo neanche in considerazione la possibilità di rientrare dal debito».

http://www.corrispondenzaromana.it/

venerdì 26 ottobre 2012

Toscana: porta in classe una biblioteca

26.10.12
La Fondazione “aiutare i bambini” offre alle scuole toscane la possibilità di ricevere gratuitamente un kit di volumi per creare piccole biblioteche in aula 

La Fondazione “aiutare i bambini”, da 12 anni attiva a favore dell’infanzia in difficoltà in Italia e nel mondo (www.aiutareibambini.it), nell’ambito del suo Progetto Scuole finalizzato a sensibilizzare gli studenti italiani sui temi della solidarietà e della cooperazione internazionale, offre alle scuole della Toscana la possibilità di creare piccole biblioteche o di arricchire biblioteche scolastiche già esistenti attraverso i volumi del kit “Biblioteca in classe” anno scolastico 2012/2013.
Il kit è composto da 10 volumi della collana “Storie vere” del Corriere della Sera: romanzi appassionanti, pensati per far capire ai ragazzi il mondo che li circonda a partire da temi di attualità come la lotta alla mafia (tra i titoli ad esempio “Per questo mi chiamo Giovanni” di Luigi Garlando, sulla storia di Giovanni Falcone), l’immigrazione, il rispetto dell’ambiente. In aggiunta il kit contiene due volumi dedicati al volontariato. Il libro fotografico “Piccoli obiettivi” è una raccolta degli scatti realizzati nell’ambito dei corsi di fotografia tenuti in Angola, Cambogia e Perù dai volontari di “aiutare i bambini” Marco Piccinetti e Serafina Castelmezzano con i ragazzi sostenuti dalla Fondazione. I titoli della collana “Volontari nel mondo”, creata da “aiutare i bambini” con i diari di viaggio dei volontari, raccontano invece le esperienze di volontariato all’estero insieme ai bambini e ai ragazzi dei Paesi più poveri. Il kit comprende infine un cd con gli audiolibri tratti dal sito www.libroaudio.it: alcuni dei classici della letteratura per ragazzi, letti e narrati da Ginzo Robiginz, come ad esempio “I viaggi di Gulliver” di Jonathan Swift, “Robinson Crusoe” di Daniel Defoe e “Il Milione” di Marco Polo. “La proposta – racconta Marco Piccinetti, toscano, Referente volontario di “aiutare i bambini” per la provincia di Siena e ideatore dell’iniziativa – nasce dalla volontà di dare alle nostre scuole, spesso purtroppo a corto di risorse, uno strumento in più per appassionare i ragazzi alla lettura. Crediamo infatti che leggere aiuti a crescere e a maturare nel tempo scelte di vita più consapevoli, come può essere ad esempio quella di dedicare un po’ del proprio tempo a chi ha bisogno ed è stato meno fortunato di noi, attraverso il volontariato”. I kit sono in numero limitato e verranno inviati gratuitamente alle prime 100 classi o scuole delle province di Arezzo, Prato, Siena e Firenze che ne faranno richiesta attraverso l’apposito modulo, scaricabile al seguente link: www.aiutareibambini.it/download/PROGETTO-SCUOLE/Modulo_Adesione_Toscana.doc. L’iniziativa è realizzata dalla Fondazione “aiutare i bambini” grazie al sostegno e alla collaborazione Chianti Banca, Siena Ambiente, Zeus Srl, Corriere della Sera e Ginzo Robiginz di Libroaudio.it. Per informazioni: faib.siena@aiutareibambini.it. 
Fonte: La Perfetta Letizia

giovedì 18 ottobre 2012

Off-grid, vivere senza rete e senza bollette



È possibile vivere in un'abitazione moderna scollegati dalle reti di grande distribuzione di acqua, gas, cibo ed energia? Grazie alle energie rinnovabili e ad altre tecnologie per il recupero delle risorse, sì.

Qualenergia - A rappresentare il primo passo in questa direzione nascerà a Capraia nei giorni 19-21 ottobre l’OFF-GRID ACADEMY È possibile vivere in un'abitazione moderna scollegati dalle reti di grande distribuzione dell'acqua, del gas, del cibo, dell'energia? E, soprattutto, è possibile vivere ‘fuori dalle reti’ in un condominio, in una piccola comunità mantenendo lo stesso livello di comfort ma in modo autosufficiente ed ecologico? La risposta è sì e si trova nella rivoluzione del TOTAL OFF-GRID: un sistema di case e villaggi indipendenti senza bollette e senza costi per l'ambiente grazie al sole, al vento, alla pioggia e all'uso sapiente di tecnologie avanzate come lo stoccaggio energetico nella molecola dell'idrogeno.

A rappresentare il primo passo in questa direzione nascerà a Capraia nei giorni 19, 20 e 21 ottobre l’OFF-GRID ACADEMY, laboratorio permanente dei ‘sistemi a isola’: processi che non si limitano a riprogettare una casa isolata, ma coinvolgono il ripensamento totale della filiera alimentare, della mobilità, dei processi decisionali e partecipativi, fino ad arrivare a progettare nuovi mezzi di scambio. Il progetto, patrocinato dal Ministero dell'Ambiente, dal Parco nazionale dell'Arcipelago Toscano e dal Comune di Capraia, è stato presentato oggi a Roma.

"Per la sola parte energetica ci sono in Italia migliaia di abitazioni che autoproducono l'energia necessaria. Ormai con investimenti dell'ordine di 10.000 euro sono garantiti risparmi immediati di circa 1.500 euro ogni anno per oltre 20 anni", ha spiegato Marco Tulli, Presidente della OFF-GRID ACADEMY. "Il progetto che si sta costruendo a partire dall'isola di Capraia è molto più di questo. L'OFF-GRID ACADEMY progetterà e proporrà alle pubbliche amministrazioni e ai privati la realizzazione di sistemi indipendenti e integrati di autonomia: dal riutilizzo delle acque di scarico tramite la fitodepurazione, all'uso di sabbie nel compostaggio per la realizzazione di orti, dalla raccolta delle acque piovane all'utilizzo del solarcooling, all'autoproduzione di idrogeno come gas alternativo. Tutte tecnologie mature che possono arrivare a creare un nuovo modello di economia, cultura e società".

'Corsari dell'innovazione', ricercatori, progettisti di tutta Italia si sono dati appuntamento a Capraia, dal 19 al 21 ottobre nell'evento “L’isola che non c’è(ra)” per la fondazione dell’OFF-GRID ACADEMY e di una OFF-GRID ACADEMY for kids aperta a tutti i progettisti di domani. L’obiettivo è quello di trasformare per tre giorni Capraia in un centro di ricerca e sperimentazione a livello nazionale e internazionale per le energie rinnovabili e la costruzione di un nuovo sistema di interazione e funzionamento, un luogo dove poter tenere lezioni aperte ad architetti, professionisti, tecnici, studenti, singoli cittadini, bambini e insegnanti già a partire dalla prossima primavera. E non solo, il progetto consente anche di recuperare il sito della Mortola attraverso un restauro conservativo e l’installazione della tecnologia TOTAL OFF-GRID, trasformandolo in un prototipo che scambia con l'ecosistema soltanto sole, vento e pioggia, senza consumare altre risorse né inquinare, arrivando alla completa autosufficienza.

Nella scheda in allegato (qui, pdf) la descrizione delle tecnologie cui si pensa per vivere “senza rete”: dal fotovoltico, al solare termico e alle biomasse passando per il recupero dell'acqua piovana e dei rifiuti e per l'acculo dell'energia, sia sotto forma di calore che stoccandola nell'idrogeno.
Fonte : La Perfetta Letizia

domenica 14 ottobre 2012

Alluminio il nemico della mente

Bere un litro di acqua minerale ogni giorno può prevenire il declino cognitivo nei malati di Alzheimer

Il Professor Christopher Exley, della Keele University, che ha guidato la ricerca, ha detto che “i risultati sono da definire sorprendenti" e ha dato una reale speranza che tali test possano aiutare a combattere questa malattia devastante

di  Totalità

Bere 
un litro di acqua minerale ogni giorno può prevenire il declino 
cognitivo nei malati di Alzheimer
Uno studio ha scoperto, ieri, che bere un litro di acqua minerale ogni giorno può prevenire il declino cognitivo nei malati di Alzheimer, eliminando l’alluminio dai loro corpi.
Alcuni ricercatori britannici hanno constatato che bere acqua minerale, ricca di silicio, riduce significativamente i livelli di neurotossina dell’alluminio.
L’alluminio è da lungo tempo legato strettamente allo sviluppo dell’ Alzheimer, ma nessuna relazione scientifica lo aveva sinora dimostrato.

I pazienti che hanno preso parte allo studio hanno bevuto un litro di acqua minerale al giorno per 13 settimane - e la maggior parte non ha mostrato ulteriori segnali di declino cognitivo.
Un paziente ha visto la quantità di alluminio abbassare del 70 per cento, e per altri tre, in realtà, c’è stato netto miglioramento della salute mentale.
Il Professor Christopher Exley, della Keele University, che ha guidato la ricerca, ha detto che “i risultati sono da definire sorprendenti" e ha dato una reale speranza che tali test possano aiutare a combattere questa malattia devastante.

Il professore ha anche aggiunto: “ La nostra ricerca era divisa in due parti. La prima è che il silicio dell’acqua potabile rimuove l’alluminio dal corpo. Quando si beve acqua minerale ricca di silicio l’alluminio viene poi espulso attraverso le urine. Pertanto, ora, sappiamo che possiamo utilizzare acqua ricca di silicio come "terapia" per ridurre l’ alluminio.
La seconda parte della nostra ricerca è stata quella di osservare le capacità cognitive delle persone affette da Alzheimer e se questi nostri test siano riusciti a diminuire l'alluminio.
La cosa più interessante è che abbiamo potuto confermare che la rimozione dell’alluminio, grazie all’acqua minerale, è in relazione stretta col miglioramento della funzione cognitiva.
Abbiamo visto notevoli miglioramenti in alcuni casi, mentre la funzione cognitiva è rimasta la stessa per certuni ed è diminuita in altri.”

Studi precedenti avevano collegato la presenza dell’allumino con placche e grovigli, due tipi di danni microscopici, nel cervello delle persone affette da malattia di Alzheimer.
I ricercatori hanno esaminato i livelli di alluminio di 15 malati e i loro accompagnatori o partners :  15 donne e 15 uomini in totale.

La marca di acqua utilizzata in questo studio - pubblicato sul Journal of Alzheimer - è stata la 'Spritzer', un’ acqua malese con un alto livello di silicio quale elemento chimico.
Altre marche in vendita in Europa, con livelli simili, sono la Volvic e l’acqua Fiji.
Gli scienziati hanno chiesto ai partecipanti di bere un litro di acqua Spritzer ogni giorno per 13 settimane e hanno, poi, misurato i loro livelli di alluminio alla fine del test.
I pazienti hanno notato una forte riduzione dei loro livelli di alluminio, e sono stati valutati utilizzando la ADAS-Cog (Alzheimer Disease Assessment Scale-Cognitive) un metodo che ha riconosciuto ben 11 persone con miglioramenti dopo il trattamento.
I test includono domande di memoria e "semplici" attività come disegnare un orologio – e persone con una funzione spiccata al deterioramento possono aspirare a mettere i numeri al posto giusto.
Dopo 13 settimane, la funzione cognitiva di otto malati di Alzheimer su 15 non è peggiorata - e in realtà è migliorata sostanzialmente in tre di loro.
Il Professore Exley ha voluto anche dire: “ Ora vogliamo effettuare ulteriori ricerche per vedere se sia possibile ridurre il rischio di Alzheimer per le persone che sembrano esserne predisposte.  Esse sono di solito di età compresa tra i 40 e 60anni. Se riuscissimo a convincere la gente a inserire nella loro dieta l’acqua minerale ricca di silicio in futuro, e a ridurre il rischio, sarebbe un enorme successo.”
Il professor Exley dice, comunque, di acquistare acque minerali con alti livelli di silicio, facilmente disponibili in tutta Europa.
Le etichette dovrebbero riportare livelli di silicio, intorno a 20mg/litro. Acqua Fiji è di circa 45mg/litro.


Ha anche suggerito che è più efficace bere l'acqua in un periodo più breve, ad esempio in un'ora, piuttosto che sorseggiarla tutta in una volta, in modo da rimuovere l'alluminio.

“La sfida principale è che non abbiamo un farmaco efficace per il morbo di Alzheimer… questa è la vera tragedia e credo che tutto quanto si presenti come miglioria, come nuova possibilità dovrebbe avere la sua chance per essere approfondita seriamente”.

Fonte:  
http://www.totalita.it/articolo.asp?articolo=1834&categoria=5&sezione=30&rubrica=