martedì 31 gennaio 2012

Cile: la compagnia aerea " Lan Airllines,, vola con biocarburante

31.1.12

 


Con un volo commerciale tra Santiago e Concepción, in programma il 29 febbraio, la compagnia di bandiera del Cile ‘Lan Airlines’ sarà la prima a viaggiare in Sudamerica utilizzando combustibile organico.

Misna - Lo hanno annunciato oggi i vertici dell’azienda, precisando che l’iniziativa a sfondo ecologico rientra nel ‘rivoluzionario’ pacchetto di misure intrapreso nel 2011 per ottenere una flotta capace di emettere tra i tassi più bassi di emissioni di CO2 dell’industria aerea e con un’età media dei velivoli di 6,9 anni. Con un’operazione del costo di 1,7 miliardi di dollari, la compagnia ha anche annunciato l’acquisto di 20 Airbus 320neo (nuova opzione motore), un modello dotato di speciali ‘winglet’ (dispositivi utilizzati per migliorare l’efficienza delle ali) denominate ‘Sharklet’ che promette una riduzione del 15% dei consumi di carburante – pari a una riduzione annuale di 3600 tonnellate di CO2 per velivolo – la cui entrata in servizio è prevista per il 2015.

Fonte: http://www.laperfettaletizia.com/2012/01/cile-la-compagnia-aerea-lan-airllines.html

venerdì 27 gennaio 2012

L’eroe ungherese, l’orgoglio italiano

Due righe sulla vicenda di Giorgio Perlasca

di Alice Bianchi


Con Il ‘Trattato di Trianon’ l’Ungheria perse circa due terzi dei suoi possedimenti e gli ebrei, che sino ad allora erano ben integrati nel territorio, divennero il capro espiatorio di questa situazione. Venne quindi istituito il “Numerus clausus”, che imponeva che gli ebrei autorizzati a frequentare le scuole superiori e l’università non potevano superare il 6 per cento sul totale degli studenti. A seguire vi fu l’avvicinamento alla Germania, le leggi razziali, gli ebrei divennero merce di scambio per entrare nelle grazie di Hitler. Le squadre Nylas andarono casa per casa a caccia di ebrei, che vennero impiegati a svolgere lavori disumani o nei “Battaglioni di lavoro” e spediti in Germania a piedi, destinati a patire il freddo e la fame. Altri possibili esiti per un ebreo ungherese erano di venire fucilato, gettato nel Danubio o rinchiuso in un campo di sterminio.

Di circa 800.000 ebrei che abitavano l’Ungheria prima della seconda guerra mondiale, ne rimasero vivi solo 200.000. 5218 di loro si salvarono grazie ad un solo uomo: medaglia d’oro al merito civile; Grand’Ufficiale dell’Ordine al merito della Repubblica Italiana; Giusto tra le Nazioni; Stella al Merito; Gran Cruz dell’Ordine di Isabella la Cattolica di Spagna. A lui è stata dedicata una foresta in Israele, dove sono stati piantati 10.000 alberi a simboleggiare le vite degli ebrei che ha salvato in Ungheria. Queste onorificenze delineano un eroe, orgoglio italiano, Giorgio Perlasca.

Da giovane subì il fascino delle idee dannunziane e nazionaliste: fu addirittura cacciato da tutte le scuole del Regno perché sosteneva l’impresa di Fiume. Fu volontario per l’Africa orientale, in seguito per la Spagna, e poi, tornato a casa, per via dell’alleanza con la Germania e delle leggi razziali sì allontanò dal fascismo, tanto da rifiutarsi nel ’43 di aderire alla Repubblica Sociale Italiana. Divenne ricercato dai tedeschi, così l’ambasciata spagnola gli offrì un’ancora di salvataggio, e Giorgio Perlasca divenne Jorge Perlasca. Insieme all’ambasciatore Angel Sanz Briz iniziò a salvare le vite degli ebrei ungheresi rilasciando loro dei salvacondotti e ospitandoli in ‘case protette’. Nel novembre del ’44 Sanz Briz lasciò Budapest per non riconoscere il governo filonazista, e fu allora che Perlasca, approfittando del caos burocratico, si “autonominò” ambasciatore spagnolo, inventandosi la carica con tanto di certificato e timbri. Continuò ad accettare il caso di ogni ebreo che si presentasse all’ambasciata spagnola per farsi aiutare e nel salvacondotto scriveva: “Parenti e residenti all’estero hanno chiesto per voi la cittadinanza spagnola, che il governo spagnolo concede. In attesa del viaggio siete ospitati su questo palazzo”. Poi mise un cartello al palazzo con scritto “Questo palazzo è sotto la protezione dell’ambasciata spagnola e quindi nessuno può entrare”. Quotidianamente consolava e sfamava gli ebrei del palazzo, usando i soldi che rimanevano dell’ambasciata, ma anche pagando di tasca sua.

Dopo l’entrata a Budapest dell’Armata Rossa, Perlasca, considerato ambasciatore filofascista, divenne ricercato dai sovietici, quindi tornò a casa e le sue gesta e il suo altruismo rimasero celati nel silenzio fino a che, negli anni ottanta, i salvati si unirono per ricercare il loro misterioso eroe e pian piano questa straordinaria storia venne a galla. Su Giorgio Perlasca è perfino stato girato un film: ‘Perlasca. Un eroe italiano’, dove Perlasca è stato interpretato da Luca Zingaretti. E’ giusto che la storia di quest’uomo, che ha sfidato il regime ed ha messo a repentaglio la sua vita pur di seguire il suo senso etico, venga diffusa trasporti questo messaggio: anche un uomo, da solo, può fare la differenza.

http://www.laperfettaletizia.com/2012/01/leroe-ungherese-lorgoglio-italiano.html

giovedì 26 gennaio 2012

Iraq: in due mesi giustiziate almeno 63 persone. La protesta dell' Onu

25.1.12
 



L'Alto Commissario dell’Onu per i diritti umani, Navi Pillay, ha denunciato ieri l'enorme numero di persone messe a morte in Iraq.

Radio Vaticana - In particolare, Pillay si è detta sconvolta dal fatto che in un solo giorno, lo scorso 19 gennaio, siano state giustiziate ben 34 persone, tra cui anche due donne. ''Anche se le norme più scrupolose per garantire processi equi fossero state rispettate - ha detto Pillay - questo numero di esecuzioni ... in una sola giornata, è terrificante''. Ed ha aggiunto: ''Visto il deficit di trasparenza nelle procedure giudiziarie, viste le forti perplessità in merito all'equità dei processi e dato il gran numero di crimini che prevedono la pena di morte, è veramente una cifra scioccante''. Da metà novembre in Iraq, dove la pena capitale è prevista per 48 crimini, sono state giustiziate almeno 63 persone e 1.200 sono state condannate alla pena di morte dal 2004. L'Alto commissario dell'Onu per i diritti umani ha anche chiesto alle autorità irachene di applicare una moratoria nelle esecuzioni. (R.G.)

Fonte:http://www.laperfettaletizia.com/2012/01/iraq-in-due-mesi-giustiziate-almeno-63.html

domenica 15 gennaio 2012

Romagnoli (Ft) : Ancora una risoluzione abortista del Parlamento Europeo



ROMA - Con il pretesto di arginare l'AIDS in Europa,il Parlamento Europeo ha approvato la scorsa settimana con una maggioranza di 454 voti contro 86 la“Risoluzione B7-0615/2011, sulla lotta contro l’AIDS nell’Unione Europea e nei paesi limitrofi”; la risoluzione praticamente impone ai Paesi membri di garantire il “diritto” all’aborto libero e gratuito come parte del sistema sanitario nazionale, nonché l’accesso ai metodi contraccettivi, compresi quelli detti d’emergenza, come la “pillola del giorno dopo”. Nonostante i solleciti richiami ai membri del PE di singoli e associazioni in difesa del diritto alla vita fin dalla nascita con poche meritevoli eccezioni i parlamentari europei hanno dimostrato disinteresse nei confronti dell'aborto.  

Del resto la non inedita difesa di non meglio precisati “diritti sessuali”, getta un’ombra pesante sulle vere intenzioni del Parlamento di Bruxelles. Studi recenti mostrano che l’incidenza dell’AIDS in Europa è 80 volte superiore fra gli omosessuali piuttosto che fra gli eterosessuali, non si comprende come una Risoluzione che intenda lottare contro AIDS, contestualmente, si occupi di garantire la libertà d'aborto e sostenga i comportamenti sessuali dei principali propagatori del virus. Un'altra prova dello scontro fra due concezioni opposte dell’Europa: quella fedele alle sue radici cristiane e tradizionali, e quella laicista e relativista, purtroppo della maggioranza dei Parlamentari Europei.

sabato 14 gennaio 2012

Liberalizzazioni: entro il 20 il decreto . Ci potrebbe essere anche l' acqua

10.1.12
 




Il decreto sulle liberalizzazioni si farà entro il 20 gennaio. Parola del sottosegretario alla presidenza del consiglio Catricalà, dal salotto mediatico di Bruno Vespa.

E-ilmensile - Le liberalizzazioni “riguarderanno tutti i settori”, ha detto Catricalà annunciando l’intenzione del governo di intervenire anche sull’acqua, nonostante il referendum. “Pensiamo di fare modifiche che non vadano contro il risultato referendario ma non vogliamo che sia un escamotage” per aggirare la scelta degli italiani. “Ce la dobbiamo fare, c’è un documento che il presidente Monti ed io stiamo assemblando e che riguarda tutti i settori”.

Catricalà ha anche affrontato la questione Rai. Impossibile slegarla dai partiti, ma possibile slegare la dirigenza dai cappi politici, ha detto il sottosegretario che ha parlato di un canone meno oneroso per cercare di ottenere un a minore evasione dello stesso.

Alla fine della trasmissione formula di rito per le agenzie di stampa: erano solo ipotesi di lavoro, ha detto il sottosegretario, che dovranno comunque passare per alcuni capitoli dal Parlamento e per altri direttamente dal governo.


fonte:http://www.laperfettaletizia.com/2012/01/liberalizzazioni-entro-il-20-il-decreto.html

giovedì 12 gennaio 2012

Legname di pregio, prima asta a livello nazionale

 



Il Trentino inaugura la vendita pubblica del legname di pregio

Trento, 11 Gennaio 2011 - Semplificare la vita degli acquirenti, valorizzare le eccellenze della produzione forestale trentina, trasformare i boschi in una risorsa per la comunità locale e, al tempo stesso, garantire una salvaguardia attiva del territorio. Tutti obiettivi possibili, grazie alla scelta del Servizio Foreste e Fauna della Provincia autonoma di Trento e della Camera di Commercio provinciale di lanciare una procedura di gara per la vendita di singoli tronchi di pregio (la gran parte proveniente da boschi certificati PEFC) che in Italia ancora non si era mai sperimentata. Questa è infatti la prima vendita di legname di pregio, ad unico incanto mediante offerte scritte e segrete, al miglior offerente.

L’appuntamento sarà per il 1° Marzo prossimo, alle ore 11, presso la sede della Federazione provinciale Allevatori di Trento (Via delle Bettine, n. 40, 38121 – Trento). Lì, grazie anche alla collaborazione dei proprietari del legname della provincia di Trento, avverrà la prima vendita di legname di pregio in un’unica asta. Un grande vantaggio, economico e organizzativo, per gli acquirenti perché potranno visionare il legname ed effettuare l’acquisto in una sola volta. Le offerte dovranno essere presentate in forma scritta e segreta e la vendita sarà destinata a chi offrirà il prezzo più alto.

La vendita inoltre rappresenterà un vantaggio anche per i proprietari del legname, perché dà una visibilità extraregionale al legname di qualità prodotto in Italia, che non è solo un grande trasformatore di legno importato. Le foreste trentine, anche quelle dei piccoli proprietari privati, producono anche legno di qualità, occorre cercarlo, trovarlo e organizzare la vendita. Questo è il messaggio che questa iniziativa vuole dare.

Ma la scelta del Servizio foreste della Provincia di Trento avrà anche il merito di valorizzare ulteriormente il legname proveniente dai boschi locali, certificati secondo lo schema Pefc, che assicura una buona produzione legnosa con una gestione sostenibile del patrimonio boschivo. E in questo modo incentiverà l’utilizzo della certificazione tra i proprietari forestali. Un aiuto anche per l’ambiente: la corretta gestione del patrimonio forestale infatti rappresenta il primo strumento di controllo del territorio e di contrasto dei rischi di erosione, incendio e di abbandono: produzione e protezione sono assolutamente compatibili .

“Il Trentino Alto Adige rispetto al resto del Paese valorizza il patrimonio legnoso e forestale, perché non riteniamo il legno un settore marginale e improduttivo - commenta Francesco Dellagiacoma, vicepresidente Pefc Italia e funzionario forestale della provincia di Trento - Il Trentino ha fatto in modo di gestire le risorse boschive in modo sostenibile, così da permettere alle imprese provinciali di usare prodotti locali, legandole al territorio. Solo così si può dare reale concretezza al concetto di sviluppo sostenibile”. Il 74% dei boschi Trentini è certificato Pefc, circa 260mila ettari e ha anche 90 realtà artigianali e industriali della filiera bosco-legno con la certificazione di tracciabilità PEFC (il più alto numero in Italia).

Questa asta quindi serve anche a mettere sul mercato legname di pregio con i più alti standard gestionali del bosco d’origine, perché certificati per la loro gestione sostenibile.

domenica 8 gennaio 2012

Testimento biologico: quali prospettive?

Presso il Centro Internazionale Studenti Giorgio La Pira - Firenze (Via De' Pescioni n. 3 Firenze) il giorno 12 gennaio 2012 alle ore 20:30 si terrà una conferenza dal titolo: "Il testamento biologico: quali prospettive?"; interverranno Antonio Bellizzi dell'Università di Firenze; Giacomo Rocchi, Magistrato e Domenico Borsellino, Avvocato.

sabato 7 gennaio 2012

Addio alla Vinyls, smobilitazione dopo anni di lotte.

Porto Torres, nessun futuro per 103 operai della chimica di base.

Un altro anno in attesa, a presidiare la fabbrica e i suoi impianti da tempo silenziosi. Poi, poco prima di Natale, la decisione: si smobilita, i serbatoi di vcm saranno svuotati, addio alla chimica di base e alla produzione di pvc. Gli operai Vinyls, stremati da due anni di lotte, stipendi che non arrivano e conti da pagare, hanno accettato la proposta dell’azienda: si chiude un’altra pagina di storia industriale all’interno del Petrolchimico di Porto Torres.
La lunga lotta dei 103 operai Vinyls non è finita, ma c’è già una certezza: il loro futuro non sarà nella chimica, almeno non in quella tradizionale. Perché dopo due anni di offerte poco credibili e prese in giro, non c’è alcuna azienda che voglia rimettere in marcia il ciclo del clorosoda.
Il 2011 era iniziato nel segno di Gita, fondo svizzero tedesco che sembrava interessato a rimettere in marcia gli impianti, non solo di Porto Torres ma anche di Marghera e Ravenna. Di Gita aveva parlato in toni trionfalistici l’ex ministro allo Sviluppo economico Paolo Romani, che poco prima del Natale scorso era andato a trovare gli operai asserragliati nell’ex carcere dell’Asinara. Le parole di Romani: «Andate a casa, festeggiate con le vostre famiglie, a febbraio rientrerete tutti al lavoro». In realtà a febbraio del fondo Gita si erano già perse le tracce e una parte degli operai ha lasciato l’Asinara e la torre aragonese di Porto Torres solo a giugno, dopo quasi 500 giorni di occupazione. Tutti a casa, ancora in attesa del lieto fine, ma rassicurati dalle parole del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, incontrato al Quirinale. Una bella soddisfazione, seguita poco dopo dalla vittoria al Festival del cinema di Venezia del documentario «A pugni chiusi»: firmato dalla regista Fiorella Infascelli, il cortometraggio è un diario di lotta operaia. Paure, rabbia e speranze descritte anche nel libro  «Asinara Revolution», pubblicato da Bompiani, scritto da Michele Azzu e Marco Nurra, i due ragazzi che su Facebook hanno dato vita al fenomeno web «Isola dei cassintegrati».
Ma sul fronte della ripresa del lavoro, poco o nulla. Bocciata subito, perché giudicata inconsistente, la proposta della Sardinia Green Island, interessata a piazzare impianti fotovoltaici sugli stabilimenti chimici. In ballo ora ci sono i progetti della chimica verde Eni-Novamont nell’area dell’ormai ex Petrolchimico, più consistenza sembra avere la proposta Finambiente: 4 progetti industriali legati alla chimica verde, investimenti per oltre 50 milioni e presa in carico dei chimici a spasso. Loro aspettano, con pochissima fiducia. E stremati dagli stipendi che non arrivano scendono a patti con l’azienda. Per almeno otto mesi lavoreranno allo svuotamento degli impianti, poi si vedrà: il loro futuro resta tutto da scrivere.
di Silvia Sanna (La Nuova Sardegna)
(27 dicembre 2011)

Fonte: http://www.isoladeicassintegrati.com/2011/12/28/addio-alla-vinyls-smobilitazione-dopo-anni-di-lotte/

Cinepanettone a Cortina: invitati gli agenti della Agenzia della Entrate.



 



Continua il nostro appuntamento con il teatrino della politica e della società italiana

di Silvio Foini

Finalmente giustizia è fatta! Anche i poveri agenti dell’Agenzia delle Entrate con in testa il buon Befera hanno avuto la loro bella vacanza con i vip, che immancabilmente per le feste natalizie vanno in “meritata pausa” di lavoro nella Perla delle Dolomiti. Non è dato sapere se ci fossero anche De Sica e la Ferilli, ma certamente c’erano quei personaggi che loro portano così efficacemente sul grande schermo con i loro vizietti e con il loro magnifici suv. Una quarantina di personaggi che di povertà indossano solamente la maschera ora dovranno pagare, si spera, un conto salato allo Stato.

Noi siam qui a togliare anche l’ossigeno a chi ha lavorato una vita, e senza vacanze di Natale a Cortina, e invece questi bei tomi che si spupazzano gnocche da urlo... sono poverini! Non è che ci rode l’invidia. Assolutamente no. Davvero. Ci rode la furberia di molti farabutti che seguitano a remare contro quando il mare, forza nove, fa scricchiolare le fatiscenti strutture di una barca dissanguata dall’evasione. Come fai, se guadagni 30.000 euro l’anno (e per di più lordi) a soggiornare in alberghi dove se bevi un caffè sganci almeno una decina di euro? Ma chi volete prendere in giro?

Poi alcuni sostengono che sia stata una pagliacciata lo spiegamento in forze dei controllori dell’Agenzia delle Entrate a Cortina. Bastava incrociare i dati con il P.R.A. Sbagliano di grosso. Dove meglio andare a scovare i mariuoli? Quale stato di Polizia? Una bella e sana lezione di stare al mondo ci voleva. Ora avranno timore in molti ad andare a esibire Ferrari, Jaguar e Porsche nei paradisi innevati o marini che siano. Dovrebbero istituire una task force in tutti i luoghi bene ove i furbacchioni se la spassano e insegnar loro l’educazione civica.

Non vogliamo fare i moralisti ma come dicono a Roma: “Quanno ce vò, ce vò!”. E che cavolo!

Fonte:http://www.laperfettaletizia.com/2012/01/cinepanettone-cortina-invitati-gli.html

venerdì 6 gennaio 2012

UNGHERIA. COMUNICATO STAMPA DEL PARTITO TRADIZIONAL-POPOLARE

re stef
S. Stefano, re di Ungheria

L'Ungheria di Orban con il 1° gennaio 2012 ha intrapreso la strada per ritrovare se stessa, con la nuova democratica costituzione che infatti rimette al centro delle proprie istituzioni Dio, la persona e la profonda identità del suo popolo legata alla tradizione cristiana voluta e difesa da Re Stefano. Inoltre con legge dello stato ha limitato notevolmente lo strapotere della banca centrale sottoponendola al controllo delle istituzioni liberamente elette dal popolo. Tutto ciò è stato salutato da quasi tutti gli organi di regime europei come un rischio per la democrazia in Europa, ma in verità le oligarchie temono l'espandersi di un fenomeno di rifiuto delle imposizioni e delle intromissioni di Bruxelles nella vita delle nazioni. Nell'introduzione della nuove legge, inoltre, è scritto che viene "onorata la sacra la corona di re Stefano che da più di mille anni rappresenta l'unità della nazione" e si fa riferimento al cristianesimo come elemento fondante della nazione. Viene inoltre ribadito che il matrimonio è solo quello tra un uomo e una donna e si sostiene che "la vita del feto va protetta fin dal suo concepimento". Un'altra misura seria è stata la ristatalizzazione dei fondi pensione e le maxitasse imposte ai grandi gruppi stranieri attivi in settori chiave quali distribuzione alimentare, telecomunicazioni e credito (questi gruppi hanno presentato ricorso in sede comunitaria). Infine, il governo ha limitato i margini di manovra della Banca centrale europea, attirandosi ulteriori e copiose critiche dall’Ue, che chiede a Orban di ripensarci. La risposta è stata bella e perentoria: «Non c’è nessuno al mondo che possa dire ai deputati eletti dal popolo ungherese quali leggi possono o non possono votare», ha tagliato corto il primo ministro.
Nino Sala

segretario federale del Partito Tradizional Popolare

giovedì 5 gennaio 2012

Nuovo Referendum Abrogativo della L.194 in materia di aborto: come è cambiato l' antiabortismo Italiano nel 2011.




Fine anno , tempo di auguri e di bilanci .
Premesso che il mio dizionario , alla voce “ antiabortista “ recita : “ Colui che è contrario alla legalizzazione dell’aborto “ e che , quindi , solo il nostro movimento ( con i suoi iscritti presenti e futuri ) può dichiararsi tale , in quanto si muove coerentemente a tale contrarietà , accettiamo per una volta la ben più generosa accezione giornalistica del termine .
Accezione secondo cui l’antiabortista è colui che stigmatizza esplicitamente la pratica abortiva .
Orbene , partendo da tale presupposto , il quadro attuale dell’antiabortismo italiano , per analizzare fedelmente il quale ricorrerò a frasi riportate testualmente , è chiaro .
1 ) DIFENSORI DELLA 194
Tale posizione è espressa da Giuliano Ferrara , Direttore de Il Foglio .
La stigmatizzazione dell’interruzione volontaria di gravidanza è assolutamente esplicita .
Si legge , infatti , su Il Foglio del 20-10-2011 : “ L’aborto è un omicidio , il massimo omicidio possibile perché preclusivo di tutto il futuro della persona “ .
Ma s’aggiunge di seguito : “ Nello scontro fra assoluti etici che questo comporta  , non è possibile riparare ad un peccato morale , tra i più antichi e sofferti del mondo , con punizioni e ipotesi di reato penale a carico delle donne che abortiscono e di chi collabora al fatto abortivo “ .
Al minuto 3 e quaranta secondi del suo intervento alla puntata della serata precedente , quindi del 19-10-2011 , di Qui Radio Londra , Ferrara ha dichiarato . “ Non credo che si possa curare l’aborto con il diritto penale , perché lo si rende clandestino come è sempre successo e questo peggiora le cose “ .
Ho un particolare rispetto per il noto giornalista , che stimo per il coraggio e l’onestà intellettuale delle sue prese di posizione , in quanto la prima parte del suo assunto è frutto di un cammino culturale progressivo , compiuto da un ateo , tale ancor oggi .
Non ho condiviso la sua battaglia con la lista “ Aborto no grazie “ alle elezioni politiche del 2008 , in quanto , anzitutto , in quella sede dovevamo scegliere un governo e , in secondo luogo , una competizione di quel tipo non la si può affrontare con una lista nata da soli due mesi , tanto più con uno sbarramento al 4% su base nazionale alla Camera , ma ho apprezzato , oltre al suo coraggio , la portata culturale dell’iniziativa .
Non condivido , ovviamente , la parte finale del suo pensiero , per ragioni che ho già esposto oralmente più volte , ma che intendo trattare in dettaglio prossimamente .
La battaglia di Ferrara , quindi , è puramente culturale , la 194 non va toccata perché va bene così .
2 ) CRITICI VERSO LA 194 , MA RELATIVISTI
Questa tesi è sostenuta da coloro secondo i quali l’importanza della legge , per quanto quest’ultima sia deprecabile , è del tutto relativa , poiché centrale è un mutamento culturale .
La 194 , inoltre , non deve essere attaccata perché del tutto inattaccabile , in un referendum i favorevoli all’abrogazione sarebbero pochissimi .
Come si può notare la centralità / esclusività , dell’elemento culturale è comune alla posizione precedente , ancorché la valutazione del contenuto della legge sia diversa , il cui tentativo di abrogazione costituirebbe comunque un’operazione velleitaria .
Non a caso questa linea è espressa , ad esempio , dal Prof. Agnoli , candidato nella lista di Ferrara alle ultime elezioni politiche .
Cito testualmente un articolo dello stesso che mi è stato inoltrato in questi giorni , pubblicato sul web nel corrente mese : “ L’esempio è sempre quello della Croazia : con la legge abortista comunista , invariata da anni , e con una martellante campagna di educazione e di propaganda pro life sulla vita del nascituro , sulla sua dignità , sul senso del matrimonio etc . gli aborti sono diventati pochissimi . Senza toccare la legge , che un giorno , si spera , verrà abolita del tutto . Oggi un movimento pro life ha questo grande compito : non è oggi in grado di abrogare la 194 , per esempio , con un referendum “ .
Nello stesso articolo si esprime una valutazione fortemente negativa delle tendenze culturali presenti nel paese .
Tornerò anche su questa posizione , anticipo solo che , sostenendo nel contempo la centralità dell’orientamento culturale dell’opinione pubblica e una visione pessimistica circa la tendenza “ pro life “ della stessa , si conclude fatalmente con un atteggiamento di rassegnazione generale , circa la diffusione della pratica abortiva e l’inattaccabilità della legge che la disciplina .
In concreto , non vi sono soverchie differenze tra sostenere che una legge non deve essere abrogata o che potrebbe essere abrogabile solo in astratto , dopo una campagna culturale apocalittica , tale da rovesciare di 360° la coscienza collettiva di un paese di 60 milioni di abitanti .
3 ) SCONFITTI E RASSEGNATI
La rassegnazione caratterizza anche questa posizione , meno moderata delle precedente e tipica del Movimento per la Vita , a cui lo stesso Agnoli è significativamente iscritto .
Questa organizzazione , infatti , nella centralità della legge ha creduto , tanto da poter vantare la promozione del primo referendum a ciò finalizzato , svoltosi trent’anni fa , sia pur con esito negativo .
E forse ci crede pure oggi , solo che questa via viene considerata assolutamente impraticabile , come ribadito dal Vicepresidente Dott. Giuseppe Anzani solo il mese scorso , il 4 novembre , a Firenze al XXXI convegno nazionale dei CAV ( così sottolinea il quotidiano Avvenire a pag. 14 del suo numero del giorno successivo ) .
Lo stesso fondatore ed ininterrotto leader del MPV , On. Carlo Casini , ha così espresso la sua posizione , ormai costante da trent’anni , ad esempio in occasione dello stesso evento , svoltosi però a Roma dal 23 al 25 novembre 2007: “ Non cambiamo il nostro giudizio integralmente negativo sulla 194 , ma nonostante questo e nel prioritario interesse di offrire una maggior tutela del diritto alla vita di tutti gli italiani , nati o non nati , siamo disposti a lavorare insieme alle forze politiche ed alle istituzioni per individuare alcuni aspetti che rendano questa legge meno ingiusta e disumana “ .
Nulla a che vedere , quindi , con la sua abrogazione .
Tale intervento è stato pubblicato il 12-12-2007 e nella pagina successiva della medesima rivista fu riportata un’intervista all’On. Savino Pezzotta dal titolo “ Pezzotta . Il tema della vita è entrato nell’agenda “ .
Sono trascorsi 4 anni , non si è aperto neppure il più includente e furbescamente fumoso dei dibattiti tra i politici sull’argomento , in vista anche solo di una semplice , ipotetica , minima revisione della legge .
La rassegnazione si traduce anche nella diversificazione del proprio impegno in battaglie simboliche e purtroppo del tutto inutili , come quella generica per i diritti del concepito , totalmente ininfluente sul contrario diritto di interrompere volontariamente la gravidanza , per giunta combattuta in un ambito ultralaicizzato come quello europeo , “ ad abundantiam “ presso organismi giuridicamente incompetenti a decidere sulla legalizzazione dell’aborto .
4 ) ABROGAZIONISTI TEORICI
E’ una categoria in estinzione , poiché la nostra associazione sta raccogliendo tutto l’abrogazionismo nazionale , peraltro sino a due anni fa quasi inesistente e limitato a gruppi tanto piccoli quanto valorosi , indirizzandolo verso un’iniziativa concreta .
Rimane qualche caso isolato , per lo più formale .
Mi è stato riferito che a novembre , su sollecito dei presenti , l’assemblea di Verità e Vita ha deliberato con due soli astenuti l’appoggio alla nostra operazione  .
Ero già stato gentilmente invitato all’assemblea precedente il 15-1-2011 a Bologna , nel corso della quale ebbi modo di apprezzare la preparazione degli intervenuti , che si occuparono per lo più del tema del fine vita , tanto che il mio intervento fu probabilmente l’unico avente come oggetto l’argomento dell’aborto .
Chiesi , invano , già nei giorni successivi per iscritto ai responsabili di avere sulla home page del sito di questa associazione un semplice invito ad aderire alla nostra iniziativa tramite il nostro sito http://www.no194.org/ .
Ho rinnovato , sempre via mail , questa richiesta il 28-11-2011 , dopo esser stato informato di quanto sopra , senza ricevere risposta .
Col tempo penso che le distanze dovrebbero annullarsi , in linea con la deliberazione assunta dall’assemblea .
5 ) ABROGAZIONISTI PRATICI  
E’ la nostra posizione .
Se un fenomeno è aberrante , la legge che lo legalizza ( una legge può anche vietare ) va abrogata , anche per la sua profonda , impareggiabile portata culturale , in considerazione della ovvia tendenza dell’opinione pubblica a considerare giusto ( o comunque non grave ) ciò che è lecito .
La sua abrogazione presuppone necessariamente un orientamento favorevole ( quindi culturalmente favorevole ) da parte dell’opinione pubblica , ma tale orientamento non può essere frutto di un indottrinamento di massa ( impossibile in democrazia ) o di un’attività informativo-editoriale (fisiologicamente circoscritta a ristretti gruppi di soggetti interessati alla materia sottesa, di regola già schierati) , ma può maturare solo da un vasto dibattito , che non può che nascere da un’iniziativa che punta ai diritti dei singoli , quindi di interesse pubblico .
Se raccogli le firme per promuovere un referendum finalizzato ad abrogare una legge che riconosce un diritto al cittadino , non puoi essere censurato .
A seguito del dibattito conseguente , ciascuno maturerebbe la propria convinzione .
L’esito non è scontato , per l’alta percentuale di soggetti che non hanno alcuna effettiva posizione in materia , e , anche se lo fosse , meglio combattere e perdere che sconfiggersi da soli non combattendo , magari in attesa che cada la manna dal cielo .
Anche perché , nel nostro caso , la sconfitta dura in modo permanente da oltre trent’anni .
Tornando al nostro titolo : cosa è cambiato nel 2011 nell’antiabortismo italiano ?
Forse vi è una sola novità : che il 12-1-2011 avevamo 183 iscritti , oggi possiamo vantarne 5 000 .
Siamo la prima forza “ pro life “ nazionale ( stravolgendo radicalmente il quadro precedente ) e abbiamo un obiettivo concreto .
Dopo decenni di calma piatta , è cominciata una nuova stagione , i nostri avversari se ne stanno accorgendo .
Affinché possano accorgersene maggiormente , abbiamo bisogno del Vostro aiuto , quindi delle Vostre adesioni e della Vostra dichiarata disponibilità ad operare come volontari nella futura raccolta ufficiale delle firme , il cui inizio è anche condizionato , per legge , dalla data di svolgimento delle elezioni politiche .
Comunicatemi il Vostro intendimento in tal senso tramite il citato sito http://www.no194.org/ .
Buone feste e grazie .

Pietro Guerini – Portavoce nazionale no194

Pubblicato il 31-12-2011 da http://www.pontifex.roma.it/

mercoledì 4 gennaio 2012

Italia, a Siena il Circomondo. Gli artisti sono giovani disagiati

4.1.12
 



I protagonisti del Circomondo, che si terrà alla Fortezza medicea di Siena dal 5 all’8 gennaio, saranno ragazzi disagiati e socialmente esclusi: ragazzi delle favelas brasiliane, dei campi rom, i bambini palestinesi allontanati dalla strada e gli scugnizzi napoletani scampati alla delinquenza.

E-ilmensile - Il festival internazionale di circo sociale ha l’obiettivo di sensibilizzare l’opinione pubblica sul fenomeno del disagio giovanile, nato soprattutto per far capire ai bambini italiani che esistono coetanei più sfortunati, che vivono senza niente. Da Napoli arriveranno “Il Tappeto di Iqbal” e il “Circo Corsaro”, che unisce nelle stesse esibizioni ragazzi rom provenienti dai campi nomadi e ragazzi dei quartieri disagiati di Scampia e Chiaiano. Dal Medio Oriente sbarcherà a Siena la scuola di circo palestinese. Mentre dal Brasile ci sarà il circo “Crescer e viver”, tra i cui protagonisti ci sono giovani provenienti dalle favelas, e il “Circo social del sur” dall’Argentina.

“Grazie alle nostra attività tanti giovani riacquistano fiducia in se stessi, imparano nuove discipline, vengono ascoltati e si sentono finalmente orgogliosi in una vita in cui si sono sempre sentiti nullità”, spiega la responsabile del Circo Corsaro Maria Teresa Cesaroni.

Il programma è ricco: oltre alle esibizioni dei giovani artisti, ci saranno la proiezione di film-documentari e momenti di riflessione sul tema del disagio giovanile e della violazione dei diritti dell’infanzia.

fonte: http://www.laperfettaletizia.com/2012/01/italia-siena-il-circomondo-gli-artisti.html

lunedì 2 gennaio 2012

Record di abbandoni di cani, 137 solamente il giorno di Natale.

28.12.11
 



E' stato un natale record per quanto riguarda le segnalazioni di abbandoni di cani sulle strade ed autostrade Italiane pervenute al numero amico di Aidaa.

Antikitera - Nella giornata di Natale le segnalazioni sono state 137 contro le 26 dello scorso anno. Si tratta del dato più alto di segnalazione di abbandoni degli ultimi cinque natali, il record precedente apparteneva al 2008 con 54 segnalazioni. A differenza del solito la maggior parte degli abbandoni sono stati segnalati in Lombardia (18) in particolare Bergamo, Pavia e Milano. A seguire Emilia Romagna e Campania (15) e poi nell'ordine Sicilia, Lazio, Piemonte e Puglia. I volontari Aidaa sono intervenuti in diverse situazioni in particolare in serata nella zona di Vigevano dove sono stati recuperati due cani vaganti che sono stati poi consegnati al canile locale.

fonte:http://www.laperfettaletizia.com/2011/12/record-di-abbandoni-di-cani-137.html